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Da una mia idea nasce intorno agli anni 80; la teoria del Teatro d’AnimAzione Pedagogico,
che utilizza le Arti dello Spettacolo, le Tecniche Sceniche ed i Mestieri del Teatro per formare
ed educare. Il Teatro d’AnimAzione Pedagogico è un atto educativo, quindi, se da una parte
il teatro viene conosciuto nella sua forma e nelle declinazioni metodologiche, dall’altra diviene
strumento di comunicazione che mette in “comunione”, in “relazione”, lo studente con se stesso
e il mondo circostante, avendo sempre come “faro” il docente.
Con il Teatro d’AnimAzione Pedagogico non si vuol far emergere l’inconscio problematico di
chi lo mette in atto, non si vuole curare, non si vuol tirar fuori le negatività nascoste o i problemi
non risolti. E’ un teatro che fa bene a tutti. Il Teatro d’AnimAzione Pedagogico vuol far emergere
solo il lato positivo, le capacità degli adolescenti, il meglio di sè, facendo esprimere potenzialità
che si credevano inesistenti e inespresse, valorizzando il talento e le doti nascoste, dando
agli studenti gli strumenti per far affiorare il bello che è in loro.
Grazie a questa apertura, lo studente acquista gradualmente sicurezza e autostima, perchè
si trova coinvolto in un processo formativo, riuscendo ad aprirsi anche alle esigenze altrui,
mettendosi in una posizione di ascolto, rispetto e collaborazione con gli altri componenti del
gruppo.
Il Teatro d’AnimAzione Pedagogico coinvolge, di solito, un alto numero di ragazzi (minimo
150) presenti nelle varie classi di una scuola; è un teatro autonomo, gestito interamente dagli
studenti e autofinanziato. L’autofinanziamento dello spettacolo è una scelta pedagogica per
favorire: la motivazione, le relazioni, la cosapevolezza e la fiducia in se stessi.
Si intende attivare una didattica innovativa basata sull’incontro tra teatro, cultura e
problematiche sociali giovanili. Lo spettacolo deve essere, sotto ogni aspetto, realizzato dagli
allievi nel rispetto delle proprie abilità e dei propri bisogni; ognuno può sentirsi partecipe di un
grande progetto pur differenziando i ruoli.
Creare un progetto di Teatro d’AnimAzione Pedagogico per finalizzarlo ad una
rappresentazione teatrale richiede disciplina, cooperazione, rispetto ed ascolto di se stessi e
degli altri.
Lo studente viene incoraggiato a sviluppare ed esprimere le sue caratteristiche positive e le
abilità di cui è dotato, riuscendo così ad affermarsi nel gruppo.
Questa opportunità di misurarsi, in relazione alle proprie capacità e al proprio talento
individuale, aumenta la forza del gruppo, perchè ciascuno studente, pur nei diversi incarichi
(drammaturgo, scenografo, costumista, ballerino, cantante, presentatore, addetto alle
pubbliche relazioni, addetto alle fotografie, addetto alla costruzione delle locandine e del
programma di sala, assistenti di scena, tecnico luci, montaggio scenografia, etc.), si sente
responsabile, parte integrante e importante ai fini della realizzazione del prodotto finale. Lo
studente riesce a mettere la propria anima in azione riuscendo anche a trasmettere il proprio
talento al coetaneo che è interessato a quella disciplina, diventando uno studente coach.
Studenti che allenano altri studenti per riuscire a cantare meglio, scrivere una drammaturgia,
cucire costumi, ballare, dipingere scenografie etc.: insomma, vedere come uno studente, che
ha capacità naturali, aiuti e stimoli un altro studente a raggiungere un obiettivo inerente alla
rappresentazione finale, diventando il coach di un altro giovane.
Nel gruppo si diventa spettatori-attori, si offre la propria capacità all’altro, realizzando un
qualcosa che appartiene a tutti; permette di unire ciò che è diverso, è un’attività libera e fa
circolare energie positive, consentendo di poter raggiungere meglio i fini dell’apprendimento,
la maturazione, lo sviluppo intellettivo, il senso di sicurezza, l’autostima, favorisce il nascere
di amicizie, alleanze, solidarietà, si creano gli spazi e le occasioni per divertirsi,
ironizzare, fare autocritica ridendo di se stessi, emozionandosi e commuovendosi, scoprendo
il bello, valorizzando l’unicità che c’è in ciascuno, sentendosi uguali nella diversità,
compartecipi, utili ed indispensabili.
La sua funzione è quella di far si che ci si senta tutti uguali, perchè tutti, indispensabilmente
e potenzialmente, siamo in grado di “esternare” la nostra individualità, se liberati.
Dare agli studenti la possibilità di credere in qualcosa, di avere un obiettivo a lungo termine,
di partire da zero per arrivare a mille; far capire che tutto è possibile quando ci si mette
passione, talento, voglia e risultati da raggiungere con il cuore.
Molti studenti dopo le superiori continuano ad interessarsi al mestiere teatrale, approfondito
per lo spettacolo, trovando così la loro strada futura nel mondo del lavoro. Scenografi che
scelgono di seguire la carriera universitaria come architetti; addetti stampa o drammaturghi
che, scoperta la passione per la scrittura, continuano il loro percorso iscrivendosi a lettere e
filosofia; costumisti che proseguono con moda e design; e tanti altri esempi di percorsi
continuati nella loro crescita da adolescente ad adulto motivato.
L’educazione applicabile al Teatro d’AnimAzione Pedagogico può diventare auto-educazione.
“Educare è toccare un’anima per tutta la vita”
Cit. Giovanna Pini