Il TEATRO D’ANIMaZIONE PEDAGOGICO®
della PROF.SSA GIOVANNA PINI
Il Teatro d’AnimAzione Pedagogico nasce durante i primi anni ’80 da un’idea della Prof.ssa Giovanna Pini.
La teoria del Teatro d’AnimAzione Pedagogico, che utilizza le Arti dello Spettacolo, le Tecniche Sceniche ed i Mestieri del Teatro per formare ed educare. Il Teatro d’AnimAzione Pedagogico è un atto educativo, quindi, se da una parte il teatro viene conosciuto nella sua forma e nelle declinazioni metodologiche, dall’altra diviene strumento di comunicazione che mette in “comunione”, in “relazione”, lo studente con se stesso e il mondo circostante, avendo sempre come “faro” il docente.
Finalità del Teatro d’Animazione Pedagogico
Con il Teatro d’AnimAzione Pedagogico non si vuol far emergere l’inconscio problematico di chi lo mette in atto, non si vuole curare, non si vuol tirar fuori le negatività nascoste o i problemi non risolti. E’ un teatro che fa bene a tutti.
Il Teatro d’AnimAzione Pedagogico vuol far emergere solo il lato positivo, le capacità degli adolescenti, il meglio di sè, facendo esprimere potenzialità che si credevano inesistenti e inespresse, valorizzando il talento e le doti nascoste, dando agli studenti gli strumenti per far affiorare il bello che è in loro.
Grazie a questa apertura, lo studente acquista gradualmente sicurezza e autostima, perché si trova coinvolto in un processo formativo, riuscendo ad aprirsi anche alle esigenze altrui, mettendosi in una posizione di ascolto, rispetto e collaborazione con gli altri componenti del gruppo.
Modalità di svolgimento
Il Teatro d’AnimAzione Pedagogico coinvolge, di solito, un alto numero di ragazzi (minimo 150) presenti nelle varie classi di una scuola; è un teatro autonomo, gestito interamente dagli studenti e autofinanziato.
L’autofinanziamento dello spettacolo è una scelta pedagogica per favorire: la motivazione, le relazioni, la consapevolezza e la fiducia in se stessi. Si intende attivare una didattica innovativa basata sull’incontro tra teatro, cultura e problematiche sociali giovanili. Lo spettacolo deve essere, sotto ogni aspetto, realizzato dagli allievi nel rispetto delle proprie abilità e dei propri bisogni; ognuno può sentirsi partecipe di un grande progetto pur differenziando i ruoli.
Creare un progetto di Teatro d’AnimAzione Pedagogico per finalizzarlo ad una rappresentazione teatrale richiede disciplina, cooperazione, rispetto ed ascolto di se stessi e degli altri.
Lo studente viene incoraggiato a sviluppare ed esprimere le sue caratteristiche positive e le abilità di cui è dotato, riuscendo così ad affermarsi nel gruppo.
Questa opportunità di misurarsi, in relazione alle proprie capacità e al proprio talento individuale, aumenta la forza del gruppo, perché ciascuno studente, pur nei diversi incarichi (drammaturgo, scenografo, costumista, ballerino, cantante, presentatore, addetto alle pubbliche relazioni, addetto alle fotografie, addetto alla costruzione delle locandine e del programma di sala, assistenti di scena, tecnico luci, montaggio scenografia, etc.), si sente responsabile, parte integrante e importante ai fini della realizzazione del prodotto finale.
Lo studente riesce a mettere la propria anima in azione riuscendo anche a trasmettere il proprio talento al coetaneo che è interessato a quella disciplina, diventando uno studente coach. Studenti che allenano altri studenti per riuscire a cantare meglio, scrivere una drammaturgia, cucire costumi, ballare, dipingere scenografie etc.: insomma, vedere come uno studente, che ha capacità naturali, aiuti e stimoli un altro studente a raggiungere un obiettivo inerente alla rappresentazione finale, diventando il coach di un altro giovane.
Nel gruppo si diventa spettatori-attori, si offre la propria capacità all’altro, realizzando un qualcosa che appartiene a tutti; permette di unire ciò che è diverso, è un’attività libera e fa circolare energie positive, consentendo di poter raggiungere meglio i fini dell’apprendimento, la maturazione, lo sviluppo intellettivo, il senso di sicurezza, l’autostima, favorisce il nascere di amicizie, alleanze, solidarietà, si creano gli spazi e le occasioni per divertirsi, ironizzare, fare autocritica ridendo di se stessi, emozionandosi e commuovendosi, scoprendo il bello, valorizzando l’unicità che c’è in ciascuno, sentendosi uguali nella diversità, compartecipi, utili ed indispensabili.
La sua funzione è quella di far si che ci si senta tutti uguali, perché tutti, indispensabilmente e potenzialmente, siamo in grado di “esternare” la nostra individualità, se liberati. Dare agli studenti la possibilità di credere in qualcosa, di avere un obiettivo a lungo termine, di partire da zero per arrivare a mille; far capire che tutto è possibile quando ci si mette passione, talento, voglia e risultati da raggiungere con il cuore.
Molti studenti dopo le superiori continuano ad interessarsi al mestiere teatrale, approfondito per lo spettacolo, trovando così la loro strada futura nel mondo del lavoro. Scenografi che scelgono di seguire la carriera universitaria come architetti; addetti stampa o drammaturghi che, scoperta la passione per la scrittura, continuano il loro percorso iscrivendosi a lettere e filosofia; costumisti che proseguono con moda e design; e tanti altri esempi di percorsi continuati nella loro crescita da adolescente ad adulto motivato.
L’educazione applicabile al Teatro d’AnimAzione Pedagogico può diventare auto-educazione.
“Educare è toccare un’anima per tutta la vita”
Cit. Giovanna Pini